RADDOPPIARE LA RACCOLTA DIFFERENZIATA PER RISPARMIARE SI PUO’ E SI DEVE

Fare la raccolta differenziata è una necessità

per avere un territorio meno inquinato.

Le cronache di queste ultime settimane ci hanno informato che le entrate dalla vendita delle materie recuperabili dai rifiuti viene lasciata al gestore privato e che l’ottimo materiale raccolto con la differenziata “porta a porta” viene miscelato a quello pessimo dei cassonetti stradali per alzare la qualità media delle partite di rifiuti portati alle industrie del recupero. Queste non sono state belle notizie, soprattutto per chi da alcuni anni si prodiga a rispettare le regole del buon conferimento porta a porta. Se poi mischiarle poteva essere conveniente quando la raccolta di qualità era molto modesta, ora, che è stata estesa a più quartieri, non lo è più.

Dove la raccolta “porta a porta” è stata estesa a tutta la città, le tariffe per cittadini, artigiani e commercianti sono diminuite , meno della metà di quanto si paga a Grosseto, sia perché si riducono notevolmente l’indifferenziato e i costi dello smaltimento (nel nostro caso,per lavorarli alle Strillaie e per bruciarli a Scarlino), che per le maggiori entrate dalla vendita dei materiali.

A fine del primo anno di esperienza, a Barbanella,

la Raccolta Differenziata è stata il 76%.

Perché non si è rapidamente esteso questo esperimento virtuoso a tutta la città e perché si devono mantenere ai soggetti privati, che gestiscono l’indifferenziato, le rendite garantite per 28 anni a danno della collettività?

Riconvertire gli impianti si può (lo afferma il direttore dell’ATO/Rifiuti) e si deve (lo diciamo noi), perché quando si stipulano contratti con i privati in evidente contrasto con gli obiettivi di legge (Racc. Diff. al 65%) e a danno dei cittadini, quei contratti devono essere annullati.

Depurazione, L’acquedotto rimborsa

Nel corso di un’affollata assemblea pubblica, organizzata dal locale Circolo ARCI e tenuta domenica 15 marzo 2015 a Manciano, il presidente Tiberi ha ammesso l’errore commesso nei confronti degli utenti mancianesi negli anni 2013 e 2014 ed ha assicurato la platea sul fatto che le somme non dovute saranno restituite, con assegni pronta cassa, entro il mese di marzo e promesso che verrà istituito a Manciano uno sportello speciale per gli utenti defraudati. Il Sindaco Marco Galli, intervenuto in assemblea, ha stigmatizzato l’errore di tariffazione e pubblicamente asserito di ritenere la privatizzazione del servizio idrico come un grave errore, contrario agli interessi dei cittadini. sindaco Galli

Per gli utenti idrici di Manciano, la grottesca vicenda del pagamento del “depuratore fantasma” è cominciato nel lontano 1994, l’Acquedotto del Fiora è subentrato alla gestione comunale nel 2002, nel 2008 la Corte Costituzionale ha stabilito illegale il pagamento della voce depurazione per gli utenti non serviti da depuratore, obbligando quest’ultimo a restituire quanto avuto, ma l’AdF ha restituito solo quanto versato nei 5 anni precedenti il 2008, ritenendo le somme pagate in precedenza cadute in prescrizione. Ancora prima di completare i rimborsi, dal 2009, aveva già ricominciato, grazie alla legge 13 del 2009, a pretendere un nuovo pagamento dagli utenti di aree in cui i depuratori fossero almeno in fase di progettazione, gravando coloro che erano stati rimborsati di oneri maggiorati.platea

Alla fine di questo inestricabile pasticcio, grazie alle proteste di utenti mancianesi esasperati, in AdF si sono accorti che forse, dopo 21 anni di contributi versati per una depurazione inesistente, la progettazione del “depuratore fantasma” era stata coperta.

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Alcune domande però sono rimaste sul tappeto nell’incontro di ieri:

  • Quella circa l’ammontare dell’importo accantonato in questi 21 anni, che secondo la legge Galli del 1994 dovrebbe essere stato versato su un fondo vincolato. La notizia dell’esistenza di questo “salvadanaio” è sembrata cogliere di sorpresa il Presidente, che non ha saputo fornirci alcuna cifra, ma ci ha tenuto a chiarire che l’AdF non si assume responsabilità per gli accantonamenti precedenti alla sua entrata in servizio, lasciando supporre come persi per sempre, tutti gli accantonamenti fatti tra il 1994 e il 2002.
  • Quella sul trattamento che verrà riservato agli altri utenti delle province di Siena e Grosseto che si trovano nella medesima situazione di quelli mancianesi: Il presidente Tiberi ha promesso che anche per loro verranno avviati nuovi conteggi sulle cifre pagate, ma come dice il proverbio : “Fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio” e noi consigliamo i cittadini dei comuni sprovvisti di depurazione di verificare molto attentamente il trattamento che è stato loro riservato.

Vorremmo infine porre l’accento sul diverso trattamento che l’AIT riserva ai debiti, a seconda se a doverli rimborsare siano il gestore privato o i suoi utenti, infatti le somme che il gestore doveva a noi, sono state dichiarate prescritte in 5 anni, mentre, per i conguagli richiesti in questi giorni dal Fiora, ci si spinge fino al 2006 (9 anni). Disparità che evidenzia molto bene dove si orientano le simpatie dell’Autorità Idrica (di controllo pubblico) in Toscana

Andrea Marciani

foto di Ivana Agostini, gentilmente concesse dall’autrice